E domani per Atene ci sarà il giorno della verità, con l’importante vertice tra UE e Fmi, che dovrebbe varare il piano di prestiti di 60-65 miliardi, sufficienti a escludere per qualche anno la possibilità che la Grecia debba ricorrere all’indebitamento sui mercati finanziari, che pretenderebbero tassi così alti, da preludere a una situazione di bancarotta.
Il governo di George Papandreou, intanto, è alle prese con il varo di una manovra di austerità, contestata dalle piazze, e con un programma di privatizzazioni di circa 50 miliardi di euro, che prevede la vendita dei pacchetti azionari di stato nella compagnia telefonica e nelle Poste, ma nelle ultime ore si stanno diffondendo le voci, per cui la Grecia si starebbe preparando a privatizzare persino alcune delle sue innumerevoli isole. Un’ipotesi, quest’ultima, già circolata lo scorso anno, all’inizio dell’esplosione della crisi debitoria, ma fortemente smentita dal governo.