La nota positiva per il 2010 riguarda, secondo il governatore, l’aumento di capitale delle banche italiane di 11 miliardi, che permette al nostro sistema di avvicinarsi all’obiettivo di Basilea3 per il 2019. Già quest’anno, inoltre, ricorda Draghi, le banche hanno aumentato i loro impieghi verso le imprese (+5,2% nel primo trimestre), diminuito le sofferenze e hanno sostenuto il mondo delle imprese anche con la rinegoziazione dei prestiti.
La ricapitalizzazione delle nostre banche, sottolinea, è un fatto positivo per l’economia nel suo complesso, in quanto permette alle stesse banche di erogare maggiore credito alle imprese, di ridurre il rischio e attutire le eventuali difficoltà.
Un altro cruccio del pensiero di Draghi riguarda poi le istituzioni cosiddette “too big to fail“, ossia quei colossi bancari o finanziari, considerati troppo grandi per fallire. Draghi, anche nelle vesti di numero uno del FSB ha sempre sostenuto, invece, che queste debbano poter fallire e bisogna trovare quelle soluzioni idonee, in termini soprattutto di vigilanza, per evitare che vi siano ripercussioni sistemiche, nonchè attraverso l’aumento della trasparenza su tutti quei soggetti oggi non regolamentati, che però intervengono nel settore creditizio.