E non mancano le polemiche tra i vari stati europei. La Spagna, che in un primo momento era stata indicata dai ricercatori di Amburgo come nazione da dove proveniva il batterio kille, sta valutando ora di chiedere un risarcimento danni alle autorità europee che hanno competenza in materia per le accuse infondate, visto che varie analisi hanno dimostrato l’assoluta estraneità dei prodotti agricoli spagnoli alla diffusione del batterio. Ma oggi il centro delle polemiche è senza dubbio la decisione presa dalla Russia di allargare il blocco delle importazioni di verdure e ortaggi freschi a tutti i paesi dell’Unione Europea (da lunedì era in vigore solo per i prodotti provenienti da Spagna e Grecia). Una decisione che è stata anche utilizzata da Ghennady Onishchenko, direttore dell’Agenzia per la Tutela dei Consumatori, per criticare la normativa sanitaria europea a cui Mosca è stata più volte sollecitata ad aderire.
Non si è fatta attendere la reazione dell’Unione Europea che ha definito sproporzionata la decisione e ha annunciato la richiesta di spiegazioni a Mosca. Il portavoce della Commissione europea, Frederic Vincent ha, infatti, dichiarato: “Entro poche ore da parte del commissario alla Salute, John Dalli, sarà inviata alle autorità russe una lettera in cui si definirà sproporzionata la loro misura”. E contro il blocco russo si scaglia anche Coldiretti che parla di un danno ingente visto che l’Italia esporta in Russia frutta e ortaggi per un valore di 4,4 milioni di euro.