Il cucciolo virtuale riuscirà a comportarsi come un perfetto animale in carne ed ossa grazie alla console che è dotata sia di riconoscimento vocale che di una telecamera che permetteranno al cucciolo di rispondere alla voce del proprio padrone e di leccargli il viso ogni qualvolta si avvicinerà allo schermo.
Ma oltre agli svaghi e alle carezze, il cucciolo avrà bisogno di cure e attenzioni. È questa la parte più impegnativa della prova. Perché il padrone dovrà pulire il cucciolo, dargli da mangiare, decidere il suo abbigliamento, portarlo a passeggio, fargli incontrare nuovi amici a quattro zampe, curarlo, insegnargli a dare la zampa o a sedersi a comando.
Naturalmente lo stesso discorso vale per i gatti, ma con un’eccezione: proprio come nella realtà, i felini sono più solitari e meno propensi alle coccole, dunque al futuro adottante è richiesto un impegno maggiore. L’apprendistato virtuale è rivolto non solo ai grandi, ma soprattutto ai bambini, che spesso hanno delle relazioni sbagliate con gli animali.
«I ragazzi non hanno l’opportunità di conoscere in modo diretto il mondo degli animali se non con giocattoli o peluches – spiega lo zooantropologo Roberto Marchesini – e per questo spesso il loro primo incontro con un cane o un gatto li vede totalmente impreparati». L’iniziativa, insomma, serve proprio a sensibilizzare i futuri proprietari di animali ed evitare che, una volta presa la decisione di adottare un cucciolo, non si torni più indietro.