Euro recupera su schiarite Grecia e dati disoccupazione

In recupero, nella seduta di ieri, la moneta unica, che oltrepassa la soglia di 1,44 contro il biglietto verde. Dopo essere arrivata persino sotto il rapporto di 1,40 contro il dollaro, l’euro sembra avere recuperato parte del suo smalto, che ha perso nelle ultime tre settimane di contrattazioni, a causa del capitolo spinoso della Grecia.

Certo, se si pensa che nemmeno un mese fa, l’euro si avviava rapidissimo a quota 1,50, il recupero delle ultime ore potrà sembrare solo parziale, ma così non è del tutto. A dare la spinta alla valuta europea sono stati diversi fattori concomitanti. Da Bruxelles, il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, ha escluso sotto ogni forma che la Grecia possa procedere a un piano di ristrutturazione del suo debito, confermando che siano in arrivo aiuti per 60 miliardi circa. Già queste dichiarazioni hanno impedito l’irrobustimento delle voci, che volevano Atene verso un imminente default, o meglio, verso una richiesta formale di ristrutturazione del proprio debito.

L’altro dato che ha dato le ali all’euro deriva principalmente da Germania e Italia. In Germania, il tasso di disoccupazione ad aprile si attesta al 7%, ai minimi da venti anni, così come risulta in calo anche in Italia, passando dall’8,3% di marzo all’8,1%. Dati, questi ultimi, che confermano la buona dinamica dell’0ccupazione, in linea con la ripresa in atto nell’Eurozona, che dovrebbe toccare il 4% in Germania e solo l’1% o poco più in Italia, ma comunque anche nel nostro Paese si registrerebbe da mesi una tendenza al riassorbimento dei disoccupati.

Spingono poi verso un rafforzamento dell’euro i dati sull’inflazione a maggio nell’Eurozona e i dati meno positivi del previsto sulla crescita del pil nel primo trimestre negli USA.

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