In cambio degli aiuti, la Grecia si impegnerebbe a varare un piano di privatizzazioni, che smaltirebbe un pezzo dell’elevata montagna del debito, evitando che il suo rapporto con il pil continui a crescere (attualmente si aggira sul 150%). Questa volta, però, l‘Europa non concederebbe più aiuti ad occhi chiusi, in quanto pretenderebbe di supervisionare gli introiti dalle privatizzazioni, con controlli senza precedenti, a garanzia dei crediti vantati, che schizzerebbero a 175 miliardi, se aggiungiamo i 65 previsti ai 110 miliardi già varati lo scorso anno.
Pare che anche la Germania si sarebbe ammorbidita, trattando sulle condizioni dei prestiti e questo ha reso più dinamica la moneta unica, che sta ottenendo miglioramenti nel cambio con il dollaro, complici anche i dati non proprio positivi sul pil americano, che dimostrano un rallentamento della crescita USA, in questo primo scorcio del 2011.