Mentre in Italia quindi il governo prova a stoppare il referendum anti-atomo in programma il 12 e il 13 giugno con una moratoria approvata dal Parlamento solo qualche giorno fa e che, per stessa ammissione del Presidente del Consiglio, ha il solo obiettivo di far calare l’attenzione mediatica sul tema, in Germania fanno sul serio e dicono addio all’energia nucleare che al momento soddisfa il 22% del fabbisogno energetico del paese. Una scelta drastica che andrà a compimento entro il 2022. Le prime centrali, quelle costruite prima del 1980, sono state già disattivate qualche mese fa, subito dopo il disastro nucleare in Giappone. Entro l’anno saranno resi inoperativi quasi tutti gli altri reattori e solo tre ne rimarranno in funzione massimo per altri undici anni e dovranno essere spenti entro il 2022.
Ora la Germania lavorerà per trovare un’energia alternativa a quella nucleare puntando molto sull’eolico con la creazioni di nuovi impianti e l’utilizzo di turbine ancora più efficienti, secondo quanto anticipato dal quotidiano tedesco Bild. La decisione del governo segue l’ondata di proteste che sta coinvolgendo tutto il paese: soltanto sabato scorso migliaia di cittadini erano scesi in piazza in diverse città tedesche per dire no al nucleare mentre domenica decine di attivisti di Greenpeace si sono arrampicati sulla porta di Brandemburgo dove hanno appeso uno striscione contro il nucleare.
Stessa cosa accaduta ieri a Roma, quando nel corso della finale di Coppa Italia Inter-Palermo alcuni attivisti dell’associazione ambientalista si sono arrampicati fin sopra la copertura dello Stadio Olimpico per esporre lo striscione “No al Nucleare”.