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Francia, altro “sexy-gate” colpisce governo di Sarkozy

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Giuseppe Timpone

E pensare che la spocchia francese rideva del bunga-bunga in salsa italica, fino a non più di un paio di settimane fa. L’Italia era il Paese degli appestati, con un premier accusato di sconcerie, deriso da stampa e politici d’Oltralpe. Ma come una maledizione inattesa, che spesso colpisce i “puri” in certi film hollywoodiani, ecco che per contrappasso la stessa pena ha sconvolto la politica francese, non solo ad altissimi livelli, ma addirittura in diretta mondiale, dagli scranni più alti dell’organismo finanziario più importante al mondo, il Fondo Monetario Internazionale. Sono passate solo un paio di settimane, infatti, da quando il suo ormai ex direttore generale, il francese Dominique Strauss-Kahn è stato raggiunto da un ordine di cattura all’aeroporto di New York, per avere stuprato una cameriera dell’albergo in cui alloggiava, lasciando nello sconforto i socialisti parigini che l’anno prossimo avrebbero giocato la carta DSK contro Sarkozy; e si trattava di una carta super-vincente, secondo i sondaggi.

Neanche il tempo di metabolizzare il caso, che potrebbe costare un’importantissima poltrona all’Fmi, se il ministro delle finanze Christine Lagarde non ottenesse la maggioranza al board di Washington per sostituire il connazionale Strauss-Kahn, che la Francia viene colpita nuovamente da un altro scandalo sessuale, che questa volta ha travolto un esponente del governo di centro-destra (guidato dal Primo Ministro Francois Fillon), il vice-ministro alla Funzione Pubblica, George Tron. L’uomo è stato accusato da due donne di averle molestate sessualmente, tra il 2007 e il 2010, all’epoca quando Tron era sindaco di Draveil , tanto che questi atti sarebbero alla base di un tentativo di suicidio delle “presunte” vittime.

In un primo momento, Tron, avendo rigettato ogni accusa, aveva escluso la possibilità di dimettersi, dichiarando che solo se lo avessero richiesto il primo ministro o l’Eliseo, egli avrebbe rimesso il mandato. Ma dopo due giorni di furenti polemiche, le sue dimissioni sono arrivate e tocca al Ministro degli Esteri, Alain Juppè, esprimere la presa d’atto di un gesto doveroso.

Come per una ricercata “par condicio”, dunque, dopo i socialisti, l’altra botta spetta alla destra dell’Ump, che sostiene il presidente Sarkozy. E non fa mistero lo stesso Tron che dietro alle accuse contro di lui ci possa essere la mano della destra nazionale del Front National, guidato da Marine Le Pen, la quale corre nei sondaggi. Tron evidenzia come l’avvocato delle due donne sia un amico della Le Pen, che ha deciso di querelare l’ex ministro per diffamazione.

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Giuseppe Timpone