Di fronte a problemi , oggettivamente molto seri, che riguardano la sicurezza di migliaia, se non milioni di utenti, sarebbe stata apprezzabile una politica dell’azienda volta a risolvere in fretta il problema. Ma purtroppo, il problema non è dovuto alla lentezza di Sony. Il problema è che Sony un sistema di protezione sicuro non ce l’ha. E questo lo si evince dalle parole di Howard Stringer. In una recente intervista avrebbe affermato che l’azienda credeva di avere un sistema di sicurezza “buono e robusto”.
Inoltre, visto che Sony offre servizi gratuitamente, non ritenevano che potesse essere “il posto più probabile per un attacco”. Infine ha concluso dicendo di non pensare di doversi scusare per un problema che non conosceva.
Invece non funziona così: una società importante come Sony non può lasciare i dati degli utenti senza protezione, e soprattutto è inaccettabile che il capo sia all’oscuro dei problemi di sicurezza di casa sua.