Lavorare in un Apple store è come essere in una grande famiglia. Si collabora, ci si aiuta e soprattutto si è quanto più cordiali possibile con la clientela. Questo è un altro punto a favore della mela morsicata, che educa a dovere i propri venditori per risultare quanto più garbati possibili con i potenziali acquirenti.
In una grande famiglia qualche pecora nera, però, può decisamente capitare. Questo è quanto si evince da una denuncia da parte di due ragazzi residenti a New York verso l’Apple Store di Upper West Side.
La motivazione, infatti, risiede nella scortesia di uno dei dipendenti che ha evidenziato dei comportamenti assolutamente razzisti.
Il tutto si è svolto il 9 dicembre 2010 quando i querelanti Brian Johnston e Charles Nile, entrambi di colore, dopo essere entrati nell’elegante e rinomato store sono stati bloccati da un dipendente in modo intimidatorio che li ha incitati a lasciare il negozio, aggiungendo inoltre:
Prima che possiate dire che vi sto discriminando, lasciate che vi interrompa. Io vi sto discriminando. Non voglio persone “come voi” in giro per il negozio.
Sconvolti del comportamento di tale individuo, i ragazzi non hanno subito obbedito, ma hanno preso i propri cellulari per registrare le ulteriori parole del dipendente che nuovamente, con fare arrogante, ha affermato:
Dovete andarvene! Se vi state chiedendo il perché, ve lo dirò: consideratemi Dio. Dovete andarvene.
Da tale sconcertante evento scatta una giusta denuncia. Non è, però, una nuova realtà per gli Apple Store che già si sono trovati a fronteggiare problematiche del genere, difatti altre volte sono stati accusati di questioni analoghe. Ricordiamo nel 2010 un dipendente di Orlando che ha avuto dei comportamenti irrispettosi verso un cliente per la sua età, ed ancora un altro lavoratore non ha voluto vendere un iPad ad un uomo a causa della sua origine cinese.