Dunque, nel giro di una settimana, Fiat passerebbe dal 31% al 52%, lasciando a bocca aperta quanti fino a pochi giorni fa ancora dubitavano della possibilità per Torino di scalare così in fretta il gruppo di Detroit, specie considerando il “downgrade” delle agenzie di rating sul suo debito.
E proprio per diminuire l’incidenza del debito sul patrimonio del gruppo Fiat Marchionne avrebbe deciso di accelerare i tempi. Con la mossa del rimborso anticipato dei 7,6 miliardi di euro prestati dai governi USA e canadese, si sono risparmiati 200 milioni di dollari in interessi, con la possibilità di accedere così al mercato, emettendo nuove obbligazioni per 7,5 miliardi di euro. Non solo. Marchionne vorrebbe approfittare di una cifra di 3,5 miliardi, messi a disposizione dal governo americano, in favore di coloro che investano in auto ecologiche.
Adesso, il Tesoro americano avrebbe fino a dieci giorni di tempo per fare recapitare a Fiat la sua offerta sul prezzo dell’opzione e in mancanza di un accordo si potrebbe fare riferimento al prezzo medio, risultante dalle valutazioni di tre banche di investimento.