Ma forse lo stesso Calderoli si accorge di essere andato troppo oltre e prova a rimediare in mattinata attraverso una nota in cui si legge che “a seguito di un’incomprensione telefonica con il giornalista che mi ha intervistato la mia frase “non voglio spostare da Roma la presidenza della Repubblica” è stata erroneamente tradotta in ‘voglio spostarla’. E’ di tutta evidenza – prosegue il ministro – che la presidenza della Repubblica non possa che essere e restare nella Capitale del Paese e quindi mi scuso anche con il presidente Giorgio Napolitano per averlo involontariamente coinvolto nel decentramento amministrativo che è al nostro esame: non vi era né l’intenzione di farlo e non vi è neanche l’intenzione di poterlo fare e tra l’altro sarebbe pure insensato”.
Ma lo stesso Corriere della Sera interviene nella vicenda confermando in pieno le parole del ministro attraverso una nota pubblicato sul sito del quotidiano in cui ci si domanda “Il Calderoli che oggi smentisce di aver detto, nell’intervista al Corriere, di voler spostare la sede del Quirinale è lo stesso che ieri, parlando con il giornalista Marco Cremonesi, ha ribadito più volte la sua opinione, vincendo la comprensibile incredulità dell’intervistatore?”. E in attesa di scoprire quale dei due Calderoli prevalga, prova a buttarla sull’ironia il senatore dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando: “Speriamo non ci siano altre smentite. L’Italia è una e Roma è la Capitale. Il ministro Calderoli, che ha giurato sulla Costituzione, dovrebbe saperlo”.