E nel capoluogo campano non ha certo contribuito a svelenire il clima, l’incendio (che sembra essere di natura dolosa) scoppiato ieri sera all’interno del comitato elettorale di Gianni Lettieri. Proprio il candidato del Pdl non ha perso tempo e, mentre le fiamme ardevano ancora, con un tempismo destinato a far riflettere, ha puntato il dito su De Magistris accusandolo di essere il “responsabile morale” non solo dell’accaduto ma anche di tutte le (vere o presunte) aggressioni che si sono verificate in città da aprile a oggi. La replica dell’ex magistrato non si è fatta attendere: “Nel respingere sempre e comunque ogni forma di violenza, anche se di natura strumentale, la mia storia di magistrato che ha sempre contrastato ogni forma di violenza e di deviazione occulta anche all’interno delle istituzioni, mi consente di andare a testa alta e di scacciare ogni insinuazione sulla responsabilità di un clima, che non ha mai caratterizzato la nostra campagna elettorale”. De Magistris chiede che la magistratura faccia immediatamente chiarezza sull’accaduto e annuncia anche un esposto basato su una serie di elementi “su come persone che portano Lettieri stanno facendo di tutto per comprare voti ed elementi su una strategia della tensione”.
Clima infuocato quindi a Napoli dove stasera ci saranno i due eventi di chiusura organizzati dai comitati dei due sfidanti: feste di piazza per chiudere una campagna elettorale trasformata in un ring dove i colpi bassi sono all’ordine del giorno.