Mladic, che si nascondeva sotto la falsa identità di Milorad Komadic, è accusato di aver ordinato torture, abusi, violenze sessuali e percosse contro i musulmani di Bosnia e di aver fatto sì che nei centri di detenzioni le condizioni fossero tali da provocare la distruzione fisica dei musulmani. Con l’arresto di Mladic, è Goran Hadzic, ex capo politico dei serbi di Croazia, l’ultimo dei criminali di guerra serbi ricercato dal Tribunale dell’Aja per crimini contro l’umanità.
L’arresto di Mladic rimuove un importante ostacolo all’ingresso nell’Unione Europea della Serbia e proprio dell’entrata nella Ue parla il presidente Tadic, commentando la fine della latitanza dell’ex generale: “Penso che ora le porte dell’Unione Europea per la Serbia siano aperte. Con l’arresto di Mladic si chiude una pagina di storia e se ne apre una nuova”. E commenti positivi arrivano anche dai leader mondiali, con il Presidente Usa Obama, in Francia per il G8, che si è detto felice per l’arresto, rivolgendo un pensiero “alle vittime e alle persone di soffrirono per la tirannia”. Per il presidente francese, Nicolas Sarkozy, la giornata odierna rappresenta una nuova tappa del processo di integrazione della Serbia nell’Unione Europea.
Soddisfazione è stata espresso anche dal ministro degli esteri italiano, Frattini che parla di “una vera e propria svolta. Un prova di grande maturità che avvicina la Serbia all’Europa e all’Unione Europea”. E di prova convincente parla anche Jerzy Buzek, presidente del Parlamento Europeo che vede nell’arresto dell’ex capo dell’esercito serbo “la dimostrazione degli sforzi della Serbia e della sua cooperazione con il tribunale penale internazionale”.