La mammografia, analisi specifica per vagliare la presenza di noduli ed escrescenze sospette al seno, è un’indagine invasiva e specifica che ormai sta andando in disuso. Le donne non proveranno più dolore al seno durante l’analisi e non avranno diagnosi a lungo termine, che producono molti falsi positivi.
Il progesso della scienza ha creato un nuovo strumento che permette di anticipare di anni la diagnosi di tumore al seno, è il macchinario innovativo “MAMMI” (Mammography with Molecular Imaging).
La nuova macchina innovativa giunge da un team di ricercatori europei e garantirà la fine della dolorosa pratica di “strizzare” la mammella, al fine di avere un’immagine apprezzabile del tessuto interno. Il progetto MAMMI rienta nel VI Progetto Quadro dell’Unione Europea ed il dispositivo utilizza una tecnica efficace anche per le donne che hanno protesi al seno e per quelle per cui è difficoltoso avere un’immagine chiara per un’alta densità della mammella.
La tecnologia MAMMI è un adattamento della tecnologia PET, la tomografia ad emissione di positroni, che misura l’attività metabolica del tumore, cioè la capacità delle cellule cancerose di assorbire il glucosio, differente di quelle sane.
La donna che deve effettuare l’analisi viene fatta stendere in posizione prona su un tavolo e le viene chiesto di porre il seno in una delle aperture disegnate. Il rilevatore ha una forma ad anello che va a circondare il seno e permette alla donna di evitare il dolore da schiacciamento.
Al momento se desiderate una mammografia specifica e sicura con assenza di dolore, lo strumento sarà disponibile solo presso l’Istituto nazionale per il cancro di Amsterdam, in Olanda e al più presto verrà installato presso l’Ospedale provinciale Spagnolo di Castellon.
Arriva MAMMI, per una diagnosi precoce ed affidabile.