Gli insulti sono stati così continui e pesanti, che coloro che curano le pagine sui due social network hanno bloccato l’accesso per un paio di ore e hanno rimosso tutte le frasi volgari e offensive. E domani sera Gigi D’Alessio sarà a Napoli, per chiudere con un altro concerto, in favore del candidato del PDL Gianni Lettieri, a Piazza Plebiscito.
Gli insulti al cantante napoletano sono solo la spia di un modo di intendere la civiltà politica, che in una certa parte dell’elettorato è intrisa spesso di arroganza, di estremismo e di violenza verbale e persino fisica, miranti a negare l’esistenza del dissenso e della pluralità delle opinioni.
Se si trattasse di un episodio isolato, forse non meriterebbe neanche che se ne parlasse. Ma non dimentichiamo che gli insulti a Gigi vengono dopo l’accerchiamento a Napoli del candidato sindaco Lettieri, ad opera di giovani dei centri sociali, che hanno tentato di colpirlo fisicamente; dopo che la sede del PDL, sempre a Napoli, è stata oggetto di una bomba carta, che ne ha danneggiato l’ingresso. E come non parlare a Milano degli insulti nelle strade contro la Moratti o persino del pestaggio verso un’anziana donna, rea di fare volantinaggio in favore del candidato del centro-destra.