Ultime battute di campagna elettorale a Milano, come in altri 29 comuni italiani, tra cui Napoli. Il secondo turno per il ballottaggio nel capoluogo lombardo è proseguito sulla scia del primo, con toni molto accesi tra le due coalizioni e tra gli stessi candidati. Di certo, queste elezioni amministrative non verranno ricordate per l’attenzione sui temi concreti, bensì per gli insulti tra le parti. E proprio gli insulti si è beccato il cantante napoletano Gigi D’Alessio, che stasera parteciperà a Piazza Duomo a Milano, al concertone in favore del candidato sindaco del centro-destra, Letizia Moratti. Una decisione che non sarà stata gradita da alcuni fan di sinistra, che hanno riempito le pagine facebook e di Twitter del cantante neomelodico con insulti molto pesanti, accusando D’Alessio di essere un camorrista amico dei leghisti.
Gli insulti sono stati così continui e pesanti, che coloro che curano le pagine sui due social network hanno bloccato l’accesso per un paio di ore e hanno rimosso tutte le frasi volgari e offensive. E domani sera Gigi D’Alessio sarà a Napoli, per chiudere con un altro concerto, in favore del candidato del PDL Gianni Lettieri, a Piazza Plebiscito.
Gli insulti al cantante napoletano sono solo la spia di un modo di intendere la civiltà politica, che in una certa parte dell’elettorato è intrisa spesso di arroganza, di estremismo e di violenza verbale e persino fisica, miranti a negare l’esistenza del dissenso e della pluralità delle opinioni.
Se si trattasse di un episodio isolato, forse non meriterebbe neanche che se ne parlasse. Ma non dimentichiamo che gli insulti a Gigi vengono dopo l’accerchiamento a Napoli del candidato sindaco Lettieri, ad opera di giovani dei centri sociali, che hanno tentato di colpirlo fisicamente; dopo che la sede del PDL, sempre a Napoli, è stata oggetto di una bomba carta, che ne ha danneggiato l’ingresso. E come non parlare a Milano degli insulti nelle strade contro la Moratti o persino del pestaggio verso un’anziana donna, rea di fare volantinaggio in favore del candidato del centro-destra.
Non sono semplici episodi ed è piuttosto incredibile che l’attenzione dei media si concentri sulla gaffe della Moratti per la storia dell’auto rubata da Pisapia, poi risultata non vera. Un errore, certo. Ma il silenzio dei media sulle violenze fisiche e verbali contro altri è qualcosa che rasenta la vergogna.