Tremonti: crescita bassa, ma conti pubblici decisivi

In occasione della presentazione del rapporto annuale della Corte dei Conti, il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha voluto commentare le affermazioni di questi giorni, provenienti da più parti, secondo cui la crescita italiana negli ultimi anni sarebbe stata insufficiente a fare andare avanti il Paese. Il riferimento è soprattutto a Standard & Poor’s, l’agenzia internazionale di rating, che qualche giorno fa ha minacciato l’Italia di declassare il suo debito pubblico, mutando da stabile a negativo il suo outlook sui titoli di stato e su quattro importanti banche nazionali, proprio adducendo a motivo di tale possibile “downgrade” la bassa crescita italiana.

Il ministro, pur confermando il fatto che la crescita del pil è stata bassa, ha voluto ricordare che per quanto insufficiente, tale crescita è stata dovuta al mantenimento dei conti pubblici in ordine. Senza un bilancio ordinato, ha chiarito Tremonti, non ci sarebbe stata neanche questa crescita insufficiente.

Quanto poi al rapporto Istat, per cui un italiano su quattro sarebbe a rischio povertà e la crescita degli ultimi dieci anni sarebbe stata nulla, Tremonti ha espresso tutte le sue perplessità su questo quadro, ricordando che negli ultimi dieci anni il pil è cresciuto, seppure di poco.

Voci di corridoio vorrebbero che in via XX settembre si stia mettendo mano a una manovra di 40 miliardi, per arrivare al pareggio di bilancio nel 2014. La manovra sarebbe spalmata su più anni.

Sempre sul fronte dei conti pubblici, si annuncia una politica di riduzione stabile del debito pubblico a partire dal 2015, con interventi annui, che la Corte dei Conti stima in 46 miliardi di euro.

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