E’ lui la certezza del presente e del futuro in casa interista per quanto riguarda l’attacco, è lui l’unico che non è assolutamente in discussione mentre di Milito e addirittura di Eto’o si è parlato di più o meno presunte possibilità di trasferimento. Tuttavia, anche ora che è felice all’Inter, Giampaolo non ha dimenticato i suoi anni trascorsi a Genova dove ha avuto l’occasione di esplodere come calciatore, di consacrarsi ufficialmente come punta degna di attenzione e soprattutto di guadagnare un posto nel nuovo ciclo della Nazionale di Prandelli, che punta forte su di lui.
Proprio non dimenticando gli anni blucerchiati, in questi giorni il “Pazzo” Pazzini ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni chiarendo la sua versione dei fatti per quanto concerne il suo addio alla Samp dello scorso Gennaio. Fino ad oggi non si era mai pronunciato in merito tranne per esprimere amarezza nei confronti delle parole del Presidente Garrone, il quale da sempre ha dichiarato che fu lui a voler lasciare la Sampdoria per cogliere l’occasione della vita chiamata Inter.
Il Pazzo non è però di questo avviso e ci tiene a precisare la sua versione di come andarono le cose, con queste parole:
“Il mio rapporto con la Samp ? Io per la Samp ho dato tutto quello che avevo. E se non ho parlato fino ad oggi è stato proprio per rispetto della situazione che stava vivendo. Garrone dice che ho fatto di tutto per andarmene? La verità è che da un sacco di tempo dovevano rinnovarmi il contratto, ma un giorno c’era il sole, un giorno pioveva, un giorno tirava vento, e però il contratto non me l’hanno mai rinnovato. Poi a gennaio hanno dato mandato ad uno dei miei agenti di vendermi a giugno: dopo tre giorni è arrivata l’Inter, ovvero la squadra campione del mondo. Che però mi voleva subito, non a giugno. E sapete di tutti i membri della holding decisionale della Samp quanti hanno detto no alla mia cessione? Due. Ecco: che qualcuno abbia voluto far passare me per capro espiatorio di tutto quanto è successo non mi andava. Ma ora non voglio parlarne e pensarci più: penso a vincere la Coppa Italia con l’Inter, se possibile.”
Una cosa è certa, i tifosi della Sampdoria non gli hanno mai dato del traditore nè hanno mai esposto striscioni o lo hanno fischiato, questo a dimostrazione che c’è stato e ci sarà sempre grande affetto e riconoscenza per un giocatore che tanto ha dato e tanto ha fatto per scrivere pagine stupende della storia blucerchiata e soprattutto ad evidenziare a quale verità abbiano creduto circa i movimenti e le strategie che portarono il Pazzo Pazzini a continuare a segnare lontano da Genova.