La curcuma, principio attivo e sostanza fondante della famosa spezia inglese, il curry, è un ottimo farmaco naturale contro i tumori. Le qualità benefiche della curcuma erano già note da tempo; in effetti, veniva utilizzata per curare patologie cardiache e per la terapia post-ictus, in quanto le sue proprietà attive sono in grado di rigenerare i neuroni danneggiati.
A portare alla luce questo nuovo ruolo della curcuma, la capacità di combattere le cellule tumorali, è una ricerca del Comprehensive Cancer Center dell’Università del Michigan.
I ricercatori hanno dimostrato che una componente base della curcuma, chiamata FLL32, riesce ad aumentare l’efficacia della chemioterapia a base di cisplatino, soprattutto nel trattamento del cancro a collo e testa. La FLL32 riesce a far regredire le cellule tumorali ed a potenziare le proprietà benefiche della dannosa e salvavita chemioterapia.
Lo studio è stato condotto dal gruppo di scienziati diretti da Thomas Carey, docente di otorinolaringoiatria e farmacologia dell’Università del Michigan, ed è stato pubblicato sugli Archives of Otolaryngology- Head and Neck Surgery, portando alla luce risultati entusiasmanti per la cura chemioterapica e chirurgica del cancro a collo e testa. Le potenzialità antitumorali della curcuma erano già conosciute, ma la spezia in sè per sè non è in grado di essere assorbita dall’organismo.
La FLL32, invece, risulta facilmente assimilabile ed è in grado di sensibilizzare le linee cellulari tumorali, resistenti alla chemio con cisplatino. Quando le cellule cancerose diventano resistenti al cisplatino, per avere effetti antitumorali, bisogna aumentare la dose di questo farmaco nocivo; per cui i rischi sono più alti del beneficio. Con l’aiuto della componente FLL32 della curcuma, non sarà più necessario aumentare la dose di cisplatino e la terapia verrà effettuata con meno tossicità e danno per l’organismo.
Una scoperta interessante e salvavita che migliorerà le sorti della popolazione mondiale.