E dopo l’approvazione del provvedimento immediate le reazioni polemiche del leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro secondo cui il governo ha paura di dare la parola ai cittadini perchè sa di non avere più il consenso degli italiani: “Berlusconi – dichiara l’ex pm – si comporta come un Gheddafi qualsiasi che è chiuso nel suo bunker e non ha più contatto con la realtà”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il verde Angelo Bonelli, per il quale la maggioranza vuol saltare il referendum di giugno per poi ripresentare il nucleare tra un anno: “Il governo sta sospendendo le libertà democratiche – dichiara il presidente del Sole che ride – una cosa che non si è mai vista nella storia repubblicana e che accade solo nei regimi”.
E continua da ieri il presidio di manifestanti fuori da Montecitorio delle associazioni del Comitato per il sì che considera quella del governo una retromarcia dettata dalla paura di vedere uscire dalle votazioni una valanga di sì. Il Comitato però vorrebbe che ai cittadini non venga tolto il diritto costituzionale di esprimere la propria opinione tramite il referendum, per evitare che “il nucleare esca dalla porta e rientri quanto prima dalla finestra”. E alcuni esponenti del Comitato “Vota sì per fermare il nucleare” insieme a rappresentati di quello “Due sì per l’acqua bene comune” questa mattina hanno occupato pacificamente la sede Rai di Viale Mazzini accusando l’azienda di oscurare i quesiti referendari; i manifestanti hanno poi incontrato il direttore generale, Lorenza Lei che ha assicurato, come recita una nota diffusa dopo l’incontro, interventi immediati per intensificare l’informazione sui referendum.