Per una vita che si spegne, altre tre piccole vite che tornano ad illuminarsi: l’ultimo atto di amore della piccola Elena, la bambina di 22 mesi deceduta dopo essere rimasta chiusa in auto per quasi sei ore, permette salvare la vita di tre piccole creature. I genitori di Elena hanno, infatti, dato l’autorizzazione alla donazione dei suoi organi e ora il loro dolore potrà essere in piccola parte alleviato dalla consapevolezza che la loro decisione ha restituito il sorriso a tre famiglie. Un sorriso che difficilmente tornerà presto a splendere sul volto di Lucio Petrizzi, il padre della bimba. L’uomo, docente alla Facoltà di Veterinaria di Teramo, oltre al dolore e al rimorso per la perdita di sua figlia dovrà anche affrontare un’accusa di omicidio colposo. A difesa del padre di Elena si è schierata la compagna, Chiara Sciarrini, che ha trovato la forza per scagionarlo da ogni responsabilità e in un comunicato letto a SkyTg24 ha dichiarato che “Quello che successo a lui può accadere a chiunque, perché non ci si ferma mai” per poi “urlare al mondo intero l’amore del mio compagno verso la figlia”.
Lo stesso amore che ha permesso a Lucio e Chiara di consentire la donazione degli organi di Elena. Ora il suo cuoricino batte nel petto di un bambino di due anni dopo il trapianto effettuato agli Ospedali Riuniti di Bergamo mentre il suo fegato ha ridato la speranza ad un bambino di nove mesi, affetto da atresia delle vie biliari e al quale restavano solo poche ore di vita.
Commosso il padre del piccolo che ha voluto dire “grazie ai genitori di Elena. Vi siamo vicini perché per noi, oggi, rinasce una nuova speranza: l’intervento è stato lungo e difficile, la speranza è l’ultima a morire”. La speranza è anche quella di un piccolo a cui forse potranno essere trapiantati i reni della bimba di Teramo: all’Ospedale Bambin Gesù di Roma sono in corso le analisi per valutare la trapiantabilità e verificare soprattutto se ci sono stati eventuali danni e la corretta funzionalità degli organi. La morte di Elena porta via la gioia del suo sorriso, resta il dolore dei genitori ma anche il loro gesto d’amore: il modo migliore per far continuare a vivere la loro bambina.