Le stime di crescita del 2011-2014 all’1,3%, come indicate dal governo di Roma, sono considerate un pò ottimistiche, dato che l’Italia starebbe dimostrando una dinamica piuttosto deludente sul fronte della crescita. Questo comporterebbe l’eventualità che il debito rimanga agli attuali livelli, rispetto al pil, con probabilità di un terzo.
Altra ragione è poi la situazione politica confusa, che rischia di distogliere l’attenzione dalla volontà di risanamento dei conti pubblici. Tuttavia, la stessa S&P sottolinea che se il governo riuscirà a far approvare i provvedimenti necessari alla crescita e al mantenimento di conti pubblici ordinati, allora il rating sul debito potrà rimanere stabile.
Negativa la reazione del Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, il quale conferma che il Paese è impegnato nell’assicurare il raggiungimento del pareggio di bilancio, entro il 2014. Lo stesso Tremonti ha aggiunto che entro luglio saranno approvate misure, che verranno presentate in Europa, finalizzate proprio a raggiungere quell’obiettivo.
Il segretario della Uil, Luigi Angeletti, invece, parla di un abbaglio dell’agenzia, sottolineando come l’Italia sia tra gli stati più virtuosi, che a costo di grossi sacrifici stanno mantenendo ordinato il bilancio pubblico.