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Proteste a Roma: “Togliete la statua di Papa Wojtyla”

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Giuseppe Di Spirito

Era cominciato come folklore, rischia di diventare una questione seria: l’opera dello scultore Oliviero Rainaldi in ricordo di Giovanni Paolo II non è piaciuta, tanto che il sindaco di Roma Gianni Alemanno è dovuto intervenire a “Radio Vaticana” per rabbonire i cittadini. L’impegno ormai sembra formalmente preso: “Se i romani non gradiscono la statua…si potrebbe cambiare qualcosa…sentiremo il loro parere e ci regoleremo di conseguenza”. Pare che il Campidoglio stia valutando un vero e proprio referendum on-line, un esperimento già fatto per una variazione di percorso di una linea tranviaria. In realtà l’esito appare scontato, anche perchè il quotidiano “Il Messaggero” ha già attivato un sondaggio in tal senso ed il risultato, per quanto indicativo, non lascia dubbi: a circa il 90% dei votanti la statua non piace.

Per “La Repubblica” invece, si tratta di un vero e proprio “pasticcio” ed andrebbero chiariti i meccanismi che hanno portato il primo cittadino ad approvare il lavoro del Rainaldi perchè, secondo il giornale, “il bozzetto del monumento era stato inizialmente bocciato dalla soprintendenza capitolina” e rimane “un giallo” il perchè alla fine sia stato frettolosamente accettato su indicazione di Alemanno.

Pierferdinando Casini,  segretario dell’Udc, non vuole si perda tempo nello “scovare il colpevole” ma è abbastanza esplicito: “Sono stato presso la stazione Termini e credo sia giusto che si proceda alla rimozione di una statua che non fa onore alla città…troviamo un’altra collocazione al monumento e facciamo una gara internazionale per realizzare un’opera degna della memoria di Giovanni Paolo II“. Il sottosegretario ai beni culturali Francesco Giro è d’accordissimo con la rimozione ma si giustifica: “Il via libera è arrivato perché non ce la sentivamo di censurare la statua ma c’erano delle perplessità”

Intanto nelle ultime ore si è svolta presso la stazione Termini una vera e propria manifestazione di protesta del movimento “Riva Destra” al grido di “Damose da fà…pe’ falla cambià“, slogan in romanesco riportato anche su di uno striscione esposto dai militanti. L’ultima e probabilmente decisiva stoccata arriva anche dai “Papaboys“, nota associazione di ragazzi cattolici che concludono così il loro parere: “Ringraziando l’autore e la fondazione Silvia Paolini Angelucci per il dono, chiediamo che il monumento venga quanto prima rimosso e spostato altrove, in attesa che piazza dei Cinquecento ospiti un’immagine degna del nostro Beato”.

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Giuseppe Di Spirito