Con queste dichiarazioni a sostegno della francese, sono definitivamente svanite le chance di farcela per l’ex Primo Ministro inglese, Gordon Brown, il quale si era auto-candidato al ruolo di numero uno dell’organismo di Washington, ma senza godere di un sostegno minimo, anche all’interno del suo stesso Paese, come le dichiarazioni del governo Cameron dimostrano.
Dopo l’Italia, dunque, anche la Gran Bretagna appoggia Lagarde, oltre, ovviamente, alla stessa Francia. I tedeschi sarebbero anch’essi orientati ad appoggiare la candidatura dei francesi, sebbene nei giorni scorsi, abbiano parlato più della volontà di mantenere un direttore generale europeo.
Con l’appoggio di Londra, le chance della Lagarde di farcela s’impennano drasticamente, eclissando ipotesi di candidature alternative, che, a dire il vero, al momento non si vedono.
Ricordiamo che la ricerca di un nuovo direttore generale per il Fondo Monetario si è resa necessaria, dopo che l’ex dg Dominique Strauss-Kahn è stato arrestato esattamente una settimana fa con l’accusa di tentato stupro ai danni di una cameriera dell’albergo in cui alloggiava.
Da allora, Paesi emergenti come la Cina e il Brasile avanzano pretese al vertice dell’istituto, ma l’Europa non è disposta a mollare la presa, ritenendo che a Washington debba andare un candidato europeo.