Le condizioni della bambina erano peggiorate in mattinata quando il direttore del presidio di Salesi, il dottor Leonardo Inchicchitti, nel bollettino medico aveva parlato di un imponente edema cerebrale inserito in un quadra di insufficienza renale; lo stesso Inchicchitti ha poi smentito nel pomeriggio il decesso della piccola dichiarando che “non c’è stata ancora la dichiarazione ufficiale di morte della piccola. L’encefalogramma non è normale, ma non è piatto”.
Potrebbe quindi finire nel modo peggiore il dramma che da giovedì sta vivendo la famiglia della piccola Elena, da quando il padre, docente di chirurgia della facoltà di veterinaria dell’Università di Teramo è uscito di casa per accompagnarla all’asilo nido. Alla scuola però la piccola non è mai arrivata poiché il professore, colto da amnesia, si è diretto direttamente al suo ufficio. Parcheggiata l’auto, l’uomo è entrato in facoltà dimenticandosi della figlia, che è rimasta chiusa in auto per quasi cinque ore. Solo alle 13, quando ha ripreso la macchina per tornare a casa, il padre si è accorto della piccola che era già priva di sensi. Immediati i soccorsi con l’arrivo dell’eliambulanza che ha trasportato ad Ancona la bimba all’ospedale Torrette dal quale poi, vista la gravità delle condizioni, è stata trasferita al Salesi. Con il passare delle ore la bambina sembrava fuori pericolo, poi l’intervento di ieri e la scoperta dell’edema.
Chiusa in un comprensibile silenzio la famiglia: i nonni sono vicini alla madre, all’ottavo mese di gravidanza, e al padre, per il quale oltre il dolore e il rimorso c’è anche una denuncia per abbandono di minore. Ad indagare sull’accaduto la Procura della Repubblica di Teramo, a cui il padre ha raccontato di essere salito in ufficio convinto di aver lasciato la bambina all’asilo nido. Invece la piccola Elena a scuola non è mai arrivata e forse non ci andrà più.