LA LETTERA – La missiva era stata scritta dopo le celebrazioni per lo scudetto rossonero e conteneva un invito a votare per il Pdl: “Qualora tu fossi un elettore del centrodestra – è il passaggio incriminato della lettera – , domenica e lunedì, recandoti alle urne potrai votare facendo una croce sul simbolo del Popolo della libertà e scrivere il nome Berlusconi nello spazio per la preferenza” e poi ancora: “Un gesto tanto semplice quanto decisivo per fare di Milano una città sempre all’altezza della nostra straordinaria squadra di calcio”.
LE PROTESTE – Ma quello di Capitanio si è rivelato un clamoroso autogol perché contro l’intreccio tra politica e sport si sono schierati i suo compagni di associazione che bollano l’iniziativa come una trovata personale. E anche la società rossonera prende le distanze facendo sapere di non avere nulla a che fare con l’episodio, che non può essere ricondotto in alcun modo al Milan. Parole che non bastano a placare le polemiche e le proteste dei tanti sostenitori rossoneri che anche sul web stanno facendo sentire la loro contrarietà all’iniziativa. Perché in fin dei conti in Italia la politica può anche diventare una barzelletta, ma il calcio è una cosa da prendere dannatamente sul serio.