Da Madrid a Barcellona molte piazze sono occupate: è la rivolta degli Indignados, movimento di protesta nato per chiedere un nuovo ordine sociale in una Spagna che non può più assicurare un futuro ai giovani. Il “Movimento 15-M” conta moltissimi sostenitori online (200 mila su Facebook e 30 mila su Twitter), che si sono riversati nelle piazze per protestare contro una situazione che sta diventando insostenibile.
Una vera e propria “cittadella della rivoluzione” è stata allestita in Piazza Puerta del Sol a Madrid: tende, teli e sacchi a pelo hanno riempito la piazza principale della capitale spagnola e moltissimi giovani sono accampati lì da domenica scorsa. Il premier Jose Louis Zapatero non ha per ora ordinato lo smantellamento coatto dell’accampamento, ma la tensione cresce sempre di più. Le elezioni amministrative sono alle porte e, dopo un giorno senza dimostrazioni pubbliche, i giovani in piazza stanno cercando di coordinarsi con le altre piazze in rivolta per far proseguire la protesta nelle prossime settimane.
Le manifestazioni però non sono solo a Madrid: a Barcellona, in Plaza Catalunya, c’è una situazione simile a quella di Piazza Puerta del Sol a Madrid. Inoltre, dalla piattaforma “Democracia Real,Ya!” vengono annunciate proteste anche fuori dalla Spagna, cioè a Parigi, Bruxelles, Berlino, Vienna, Edimburgo, fino ad arrivare in Brasile. I giovani in protesta a Madrid hanno intenzione di mantenere i presidi almeno fino alla fine delle elezioni, richedendo a gran voce una democrazia più vera, eliminando il bipartitismo, affrontando la cattiva gestione della crisi che tende sempre di più a salvare le banche e non il cittadino comune.
La protesta poi, iniziata sul web, ha avuto l’effetto di una vera e propria reazione a catena, investendo anche il nostro Paese. Molti giovani con in mano dei simbolici palloncini bianchi sfileranno in Piazza di Spagna a Roma, ma sono previste delle dimostrazioni anche a Bologna, Torino e Padova. Sulla pagina Facebook del movimento italiano, nato sull’onda di quello spagnolo, si può leggere questo:«I problemi dei giovani spagnoli non sono tanto differenti da quelli che ci attanagliano ormai da troppo tempo. Questo è un movimento che nasce dal basso, quindi durante le prossime manifestazioni conosciamoci, incontriamoci, pianifichiamo una strategia comune e vediamo se anche noi siamo interessati a seguire l’esempio spagnolo, ricordandoci che si tratta di un movimento apartitico e soprattutto pacifico».