La ricerca arriva dall’università del Minnesota, che ha monitorato il consumo di alcolici in due gruppi diversi e opposti di adolescenti di età compresa tra i 12 e i 13 anni, e continuato la valutazione per i tre anni successivi.
Le culture prese in esame sono quella australiana e quella americana, dove in quest’ultima vige il divieto assoluto di comprare alcolici fino al raggiungimento del 21° compleanno. Lo studio è stato effettuato per valutare i metodi di educazione diversi del permissivismo e del proibizionismo.
Le due scuole di pensiero sull’educazione dei figli nei confronti dell’alcol, mostrano da una parte il divieto assoluto e dall’altra invece il consumo sotto la sorveglianza dei genitori. La ricerca nel periodo dei tre anni di osservazione dei giovani , ha evidenziato che i ragazzi australiani avevano incrementato il consumo di alcolici con una percentuale maggiore rispetto ai colleghi americani, dove vigila il divieto dei genitori di bere bevande alcoliche.
In Australia i ragazzi intervistati in generale sul consumo di alcol, hanno asserito di averlo consumato sotto il controllo dei genitori e che sono stati loro a concedere il permesso di consumarlo, sebbene solo in loro presenza, con la speranza che possa trattarsi di un consumo controllato.
La percentuale di assunzione di alcol invece in America è nettamente minore rispetto agli australiani, si parla di un’incidenza percentuale del 35% contro quella del 59% di quella americana. Tali percentuali crescono con l’avanzare del tempo, ma sono sempre gli americani ha presentare una percentuale inferiore di ragazzi adolescenti che fanno uso di alcol.
Una responsabile della ricerca ammette che purtroppo quando i genitori, applicano una politica educativa più permissiva seppur a fin di bene e di controllo, non ha gli effetti sperati del genitore, quindi, di fatto, vince maggiormente la regola del proibizionismo. I dati parlano chiaro, i giovani ai quali è categoricamente vietato consumare alcolici, nel futuro si presume che possano assumere meno sostanze alcoliche, e comunque hanno un rischio minore di cadere nella trappola dell’abuso di alcol.