Nuova tragedia del mare sulle coste siciliane: tre migranti, forse proveniente dalla Tunisia, sono stati trovati morti nei pressi delle coste trapanesi. I tre facevano parte di un gruppo di 17 stranieri costretti a gettarsi in mare dagli scafisti che li stavano conducendo verso l’Italia. Quattordici di loro, tutti di età compresa tra i 25 e i 30 anni, sono riusciti ad arrivare a nuovo a Mazaro del Vallo e, interrogati dalla Guardia Costiera, hanno avvertito della presenza di altri tre giovani non rinvenuti. Immediate sono partite le ricerche che dopo poco hanno portato alla luce il primo cadavere, nel tratto di mare antistante la costa di Mazara, e successivamente anche gli altri due vicino la foce del fiume Arena. Nessuna traccia degli scafisti.
ALTRI SBARCHI A LAMPEDUSA – E non sembra migliorare la situazione a Lampedusa dove nella notte è arrivato un altro barcone con a bordo 208 persone, tra cui 23 donne e tre bambini. I profughi sono stati trasferiti al centro di prima accoglienza di Imbriacola e godono tutti di buona salute; secondo quanto da loro stesso affermato l’imbarcazione è partita dal porto di Zuwara, in Libia, e avrebbe trascorso oltre 40 ore in mare prima di essere individuata e portata a terra da una motovedetta della Guardia di Finanza. E proprio un elicottero delle fiamme gialle ha intercettato un’altra imbarcazione con circa 300 profughi a bordo a poche miglia dall’isola. Dopo la segnalazione il natante è stato affiancato da sei motovedette della capitaneria di porto che ha coordinato le operazioni di soccorso che si sono rivelate molto delicate visto l’alto numero di persone a bordo.
I soccorritori sono stati costretti a trasbordare i migranti, di origine sub-sahariana e presumibilmente partiti dalla Libia, sulle motovedette di capitaneria di porto e guardia di finanza, visto che l’imbarcazione che li trasportava ha subito un guasto. La carretta del mare è stata poi abbandonata alla deriva mentre i profughi hanno raggiunto la terra ferma. La prima imbarcazione a raggiungere il porto è stata quella che trasportava bambini e donne alcune delle quali erano in stato di gravidanza. Ad attenderli, oltre a uno schieramento di forze dell’ordine, anche ambulanze e medici pronti a prestare i primi soccorsi in caso di necessità.