L’ex dg lascia e ribadisce di avere onorato l’istituzione da lui retta e nega tutte le accuse a lui rivoltegli, dichiarandosi innocente su tutti gli addebiti.
La missiva giunge dopo che il board del Fondo Monetario aveva di fatto sollecitato le sue dimissioni un paio di giorni fa, anche se non all’unanimità. Anche dalla Casa Bianca si era fatto sapere che le dimissioni del francese erano attese, come anche dichiarato dal Ministro del Tesoro, Timothy Geithner.
L’uscita di scena di Strauss-Kahn pone adesso gli stati membri dinnanzi alla scelta di un successore. Per il momento, le funzioni di direttore generale sono ricoperte dal vice di DSK, John Lipsky, ma già si parla di successione a tutti gli effetti. La Francia sarebbe tentata di richiedere un altro uomo di Parigi alla guida dell’Fmi, ipotesi tuttavia che sembra sempre più sfumare.
Se si considera che la stessa Germania difficilmente potrebbe avere un suo uomo, dato che prima di Strauss-Kahn vi era il tedesco Koehler, che poi lasciò per andare a fare il Presidente della Repubblica Federale, si capisce come il nuovo volto per Washington debba provenire da altri stati.
L’Italia difficilmente potrebbe avanzare pretese, dopo avere appena ottenuto la presidenza della BCE e allora ecco spuntare l’ambizione della Cina, la quale sarebbe tentata di proporre un proprio uomo, un certo Zhu Min, già consigliere di Strauss-Kahn.