Adesso, sono previsti altri passaggi formali, prima che la nomina diventi effettiva, ma si tratta di pura formalità, dato che non esistono candidati alternativi, nè opposizioni al nome di Draghi. L’Ecofin ha già annunciato che invierà la designazione al vertice tra i capi di stato e di governo del 24 giugno a Bruxelles, che fino a un paio di settimane fa era considerata la data di negoziazione sul nome del successore di Trichet. Poi, sarà la commissione affari monetari del Parlamento Europeo di Strasburgo a doversi esprimere, dopo avere sentito lo stesso Draghi, a cui i deputati potranno rivolgere domande scritte. Intanto, dovrà pronunciarsi anche il board della BCE.
In tutti questi casi, tuttavia, non ci dovrebbero essere sorprese. Al vertice del 24 giugno, l’ok è scontato, dato che sono state proprio le cancellerie ad avere raggiunto l’accordo sulla sua nomina, così come a Strasburgo non ci dovrebbero essere intoppi, visto che il governatore di Bankitalia gode di simpatie trasversali ai partiti politici e in questa fase gli euro-deputati non si metterebbero di traverso su una nomina che ha influenza sugli umori dei mercati.
Quanto, infine, al consiglio direttivo della BCE, già lo stesso Trichet si è espresso in favore del suo successore designato, così come gli altri componenti certamente saranno dalla parte di Draghi. Insomma, a Palazzo Koch si possono già preparare le valigie e un volo per Francoforte.