Già perché Sara Giudice fino a qualche mese fa era nella file del partito del Presidente del Consiglio: poi il caso Ruby, lo scandalo che ha coinvolto anche Nicole Minetti e che ha convinto la Giudice a fare un passo avanti, a dire basta ad una politica in cui le donne sono viste solo per il loro aspetto esteriore. Così organizza una raccolta di firme per chiedere le dimissioni della Minetti, raccolta che ha un enorme seguito collezionando oltre dieci mila adesioni che però non bastano per avere una risposta dal suo partito. Ma Sara non ci sta e decide di lasciare il Pdl per approdare nelle fila di Futuro e Libertà e a nulla sono servite le offerte dei dirigenti del Popolo delle Libertà per farle cambiare idea: “Alcuni esponenti del partito, che conosco come persone di fiducia del ministro Gelmini, mi hanno proposto di bere un caffè con la Minetti a favore di telecamere – raccontò un mese fa al ‘Fatto Quotidiano’ – e mi hanno fatto capire che se avessi accettato per me ci sarebbe stato un posto alla Mondadori”. Ma Sara non cambia orientamento e approda nella nuova formazione creata da Gianfranco Fini e ora gli elettori dimostrano che la sua scelta è stata quella giusta con un successo di preferenze davvero inatteso.
E lei ringrazia tutti i suoi votanti e mentre il Terzo Polo si interroga si chi appoggiare al ballottaggio, in un’intervista rilasciata al quotidiano online Lettera 43 dimostra di avere le idee chiare: “Escludo che il rinnovamento passi per l’elezione della Moratti con Berlusconi capolista“.