Il premier Silvio Berlusconi ha fatto ieri il punto della situazione delle amministrative, che vede un calo di consensi per il Popolo della Libertà, anche se il risultato che più brucia è la sconfitta al primo turno a Milano, dove il sindaco uscente Letizia Moratti è costretta ad inseguire il suo sfidante Giuliano Pisapia, con un distacco di sette punti percentuali. E nel capoluogo lombardo il PDL ha raccolto solo il 28% dei voti, troppo pochi per il primo partito italiano, che ha sempre avuto in Milano una delle sue roccheforti elettorali. A Palazzo Grazioli, dunque, il premier riunisce i vertici del partito, ma il suo umore pare non fosse così negativo. Il presidente del consiglio ha spiegato che ci sono i margini per ribaltare il risultato del secondo turno al ballottaggio, così come a Napoli si parte avvantaggiati, per cui una vittoria sarebbe possibile; e spiega che in caso si vincesse a Milano e Napoli, la storia di queste elezioni amministrative sarebbe del tutto cambiata. Il tradizionale ottimismo del premier, questa volta, però, è stato contemperato dall’ammissione di troppi errori a livello locale, così come non esita a spiegare che non gli sono piaciuti i troppi distinguo della Lega in questi ultimi tempi.
A Palazzo Grazioli i vertici del PDL escono con alcuni obiettivi chiari, chiariti ed evidenziati da Berlusconi in persona. Per primo, dare il massimo impegno a Milano, smascherando la persona di Pisapia e, solo se ve ne fosse la necessità, il premier andrebbe in città a sostegno di Letizia, così come farebbe a Napoli. Secondo punto, maggiore condivisione con Bossi, con cui ci sono stati troppi malintesi sul caso Libia. Terzo punto poi, i rapporti con il Terzo Polo. Su questo Berlusconi invita a fare una sorta di pressing soft, ma senza ricercare il consenso dei centristi a tutti i costi, per evitare di creare maggiori attriti.
E su questo versante, in realtà, la partita per la maggioranza potrebbe anche essere più agevole del previsto, se è vero che la somma Udc, Fli, Api e Mpa ha sbattuto contro un esito imbarazzante e alcuni deputati già sarebbero in libera uscita da Fli per passare nella maggioranza.