Il pezzo è una sorta di racconto biografico su Evan Kohlmann, consulente per l’ antiterrorismo presso la FBI e altre numerose organizzazioni investigative americane. Attraverso la sua esperienza nel settore informatico l’uomo è riuscito a incolpare ventitre imputati alla corte federale, per poi farli processare presso il tribunale di Guantanamo Bay, il campo di prigionia di massima sicurezza finalizzato alla detenzione di persone colpevoli di atti di terrorismo.
Questa sua capacità di riuscire a dimostrare la colpevolezza delle persone ovviamente l’ha reso un personaggio alquanto scomodo ma allo stesso tempo affascinante, visto che i suoi grandi guadagni nascono appunto dalla sua abilità nel convincere le corti della colpevolezza degli imputati processati.
Una storia molto cinematografica come lo stesso Yang l’ha definita, che potrebbe arrivare sul grande schermo attraverso la figura di Jesse Eisenberg, l’ attore lanciato al successo grazie all’ultimo film di David Fincher intitolato “The Social Network“, dove paradossalmente interpretava un ruolo simile in un contesto del tutto diverso, quello del geek Mark Zuckerberg capace di fare milioni attraverso “le vite” degli altri a portata di “click”.
Rudin ha proposto il progetto alla Columbia Pictures, ma prima di accendere il semaforo verde sembra stia aspettando il responso del giovane attore, che arriverà non appena avrà letto la prima copia dello script che gli è stata fornita nei giorni scorsi.