E così, nei primi quattro mesi dell’anno, i prezzi hanno fatto registrare aumenti costanti e consistenti, partendo dal +2,1% di gennaio, passando per il +2,4% di febbraio, per arrivare al +2,7% di marzo e il 2,8% di aprile. Difficile che ancora si siano dispiegati del tutto gli effetti dell’aumento dei tassi di riferimento della BCE, decisi ai primi di aprile, sebbene si possa già notare una sorta di frenata nella crescita dell’inflazione, su base mensile.
Il dato di ieri, tuttavia, spinge verso un’attesa di rialzo dei tassi, probabilmente a luglio, quando sarà attuata un’ulteriore stretta di 25 punti base o 0,25%.
Più positiva la situazione in Italia, dove ad aprile l’indice dei prezzi è salito del 2,6% sull’aprile 2010, mentre a marzo era risultato in crescita del 2,5%. Stesso aumento, quindi, su base mensile, ma livello complessivamente minore, il che è un buon segnale per la tenuta della produttività italiana.
A fare impennare maggiormente i prezzi sono stati i trasporti, i quali hanno risentito dell’aumento del costo del greggio, con +5,9% e gli alloggi, a +5%. Diminuiscono, invece, i prezzi delle telecomunicazioni, in calo dello 0,9%.