A meno che non ci siano sorprese, quindi, con qualche stato che dovesse proporre un nome condiviso da qualche altro capo di stato o di governo, Draghi potrebbe farcela tra poche ore. Ha già il sostegno formale di Italia, Francia, Germania e Grecia, ma anche altri Paesi avrebbero lasciato intendere di essere inclini a sostenerlo.
In queste ore, in attesa del via libera da Bruxelles, si parlà in realtà di successore di Draghi alla guida di Bankitalia e qui il nome sarà scelto dal Premier Berlusconi, sentito il parere del Consiglio dei Ministri. Circola il nome di Lorenzo Bini Smaghi, attuale rappresentante italiano al board della BCE, che dovrebbe lasciare però il posto a un francese, per evitare che in consiglio direttivo ci siano due italiani e nessun francese. Alternative potrebbero essere quelle di Vittorio Grilli, direttore generale del Tesoro, stretto collaboratore di Tremonti, e il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, oltre al suo vice Ignazio Visco.