La battaglia fra Google e Facebook va avanti senza esclusione di colpi. Le due società si contendono il dominio informatico del pianeta. Di recente le sue aziende si sono scontrate nel caso Twitter e nel caso Skype, dove in entrambi i casi, sia Facebook che Google sono rimasti a bocca asciutta.
Ma la notizia che è circolata negli scorsi giorni riguardante il colosso di Marc Zuckerberg e l’azienda di Mountain View riguarda un indiscrezione secondo la quale Facebook avrebbe pagato un’agenzia per mettere in giro voci negative su Google, in particolare sulla presunta violazione della privacy di Google (curiosa un’ accusa del genere da parte di Facebook, il massimo esempio di violazione della privacy).
In poche parole nei scorsi giorni è circolata la voce che qualcuno aveva assunto l’agenzia di pubbliche relazioni Burson-Marsteller per mettere in giro accuse su Google: subito si è pensato ad Apple o Microsoft, i due concorrenti più agguerriti di Google, ma alla fine si è scoperto che dietro a tutta questa faccenda c’è lo zampino di Facebook.
Quindi, anche se lo scopo di Facebook era quello di invogliare le persone a parlare male di Google, ora ci si ritrova a parlare di un’ azione scorretta da parte del social network più famoso del mondo.
Facebook non ha potuto più nascondersi e ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui afferma che “nessuna campagna ‘diffamatoria’ è stata autorizzata o voluta”. A quanto pare lo scopo di Facebook era quello di trovare fonti attendibili per dimostrare “che le persone non approvavano la raccolta e l’uso delle informazioni dai loro account su Facebook e altri servizi per l’inclusione in Google Social Circles”. Che ne pensate di questa vicenda?