Una particolarità viene messa in evidenza sul “Movimento 5 Stelle” di Beppe Grillo e cioè che i candidati di quest’ultima sigla tendenzialmente rinunciano ai siti personali, puntando sulla visibilità del sito nazionale e di quelli locali, mentre non rinunciano all’onnipresente Facebook e sono addirittura i più visti su Youtube. La relativa sorpresa arriva invece quando si scopre che il centrosx vince a mani basse sul centrodx, così come i candidati del centro-sud risultano più seguiti di quelli del nord.
Il leader indiscusso di Facebook è comunque Luigi De Magistris, ex Pm, attualmente europarlamentare di Idv, candidato sindaco a Napoli, con oltre 143mila sostenitori. Molto meno ma comunque al secondo posto, il sindaco uscente di Salerno del Pd, Vincenzo De Luca, con circa 74mila fans ed al terzo Giuliano Pisapia, di Sel, candidato a Milano, con quasi 20mila. Tutti gli altri non superano i 5mila, numero intorno ai quali troviamo i candidati del Pd di Torino, Bologna e Ravenna. Per effettuare le rilevazioni, i ricercatori dell’Istituto Cattaneo precisano che non hanno sommato tutte le paginette secondarie per non correre il rischio di ridondanze, limitandosi a prendere come dato di riferimento le pagine con più sostenitori.
Se invece si passa su Youtube, la più nota e diffusa piattaforma per caricare video, Vittorio Bertola del Movimento 5 Stelle a Torino è il vincitore con 468mila visualizzazioni, mentre al secondo posto con quasi 100mila ritroviamo ancora De Magistris. Questa volta i candidati del nord Italia sono piu’ “visti” e Letizia Moratti è l’unica donna fra le prime posizioni, nonchè colei che salva il centrodx dall’essere in pratica fuori classifica.
Riuscirà quindi a decollare la mitica “democrazia 2.0” che sostiene il web come territorio di prima scelta per aggregazione e confronto delle nuove generazioni interessate alla politica? Non è ancora chiaro, visto che il quadro che emerge online è spesso diverso da ciò che poi risulta nelle urne. Si potrebbe quindi concludere che vi è un elettorato più attivo nel documentarsi ed interagire con i propri “beniamini” rispetto ad un altro, invisibile, ma che spesso fa la differenza pur essendo tendenzialmente passivo e che orienta le proprie scelte attraverso giornali, tv e mezzi di comunicazione più tradizionali.