Dalla stessa location giovedì sono stati presentati due film: “Sleeping Beauty” di Julia Leigh e “We Need To Talk About Kevin” di Lynne Ramsay. Il primo ha portato lo scandalo alla mostra, per i suoi temi forti e alquanto osceni. Protagonista è Emily Browning, l’ ultima musa scelta da Zack Snyder per il suo “Sucker Punch“.
Nel film della Leigh l’attrice veste i panni di Lucy, che per mantenersi agli studi ed aiutare la madre alcolizzata lavora giorno e notte. Al mestiere di cameriera e di cavia per test medici ha però affiancato il lavoro, sicuramente meno facile, di accompagnatrice. La fatica è tanta e i soldi non bastano, così Lucy decide di accettare un nuovo impiego. Per 2500 dollari la ragazza si fa sedare e vende il suo corpo inerme a uomini ricchi e facoltosi. Regola principale però è che i clienti non posso intrattenere un vero rapporto sessuale con la donna. Ma allora che succede durante quelle ore? E’ questo il mistero e la curiosità che invade la mente di Lucy e ovviamente, anche quella dello spettatore.
Il film della Ramsay invece è un dramma familiare dalle venature horror. Tilda Swinton è una madre che deve fare i conti con la malvagità di suo figlio Kevin, capace di compiere una strage a scuola. Ed è così che partendo dal suo concepimento, il film segue la crescita del ragazzo che, non avendo mai subito traumi o incidenti, nel corso della storia sembra affermarsi come la vera incarnazione del male.
“Oltre a questi due titoli, nella categoria Un Certain Regard presieduta da Emir Kusturica, è stato presentato “Restless“, il melodramma adolescenziale diretto da Gus Van Sant e interpretato da Henry Hopper e Mia Wasikowska.”
Non sembra davvero essere iniziata male questa nuova edizione di Cannes.