Prima del finale al vetriolo erano stati diversi i temi trattati, alcuni cari ai milanesi. In primis la sicurezza, dove mentre per Pisapia c’è un gran bisogno di nuove leve tra i vigili urbani – “ne servono almeno 500, mentre attualmente ce ne sono solo 50” -, per la Moratti durante la propria amministrazione i reati sarebbero calati di quasi il 50%. Sulla questione della costruzione di una nuova moschea, questione scottante per l’elettorato filo-leghista, Pisapia parla di una “necessità” a fronte dell’Expo 2015, quando presumibilmente moltissimi fedeli islamici si recheranno a Milano per l’evento.
Ma l’atmosfera era già carica e, di fronte alle accuse di “essere dalla parte dei poteri forti“, arrivava pronta la replica di rito della Moratti che affermava di essere indipendente e di rispondere del suo operato solo ai cittadini ed alla propria coscienza. Fino all’imprevisto finale, quando, dopo la pesante accusa di “condanna per furto”, Pisapia non riesce a trattenere il proprio nervosismo, evitando di portare a termine la stretta di mano tra i “duellanti”, richiesta dal conduttore.
“La Moratti ha detto il falso sapendo di dire il falso e di diffamarmi: così non si fa la campagna elettorale. I milanesi capiranno che chi è bugiarda continuerà ad esserlo, come è stato in questi anni”, così Pisapia al termine della trasmissione, fuori dagli studi di Sky. Rivolgendosi ai giornalisti, li ha infine informati che presto renderà pubblica la sentenza di assoluzione nei confronti delle accuse ricordate oggi dalla Moratti. Secondo quanto affermato in una nota, infatti, nonostante Pisapia fosse stato “amnistiato” (come riferito dalla Moratti) presentò poi appello e nel 1985 si arrivò ad una sentenza di assoluzione definitiva per “non aver commesso il fatto”.
ULTIM’ORA: dalle agenzie si apprende che Giuliano Pisapia ha querelato Letizia Moratti per “diffamazione aggravata” a seguito dell’accusa ricevuta durante la trasmissione.