Notte di fuoco a Tripoli, notte di bombardamenti sulla Libia: le luci dell’esplosione dei missili della Nato hanno illuminato il buio della capitale libica. Le forze alleate hanno effettuato una delle missioni più importanti dall’inizio dell’operazione Odyssey Dawn, con otto raid in tre ore di bombardamenti. A quanto si apprende l’obiettivo dell’attacco era il compound di Bab al-Aziziya, dove si trova uno dei bunker di Gheddafi.
OBIETTIVI COLPITI – Secondo quanto si apprende da fonti governative libiche i missili Nato avrebbero colpito la sede di un’agenzia di spionaggio e l’edificio che ospita l’alta commissione per l’infanzia ed avrebbero provocato il ferimento di quattro bambini, due dei quali sarebbero in condizioni gravi. Alcuni giornalisti sono stati portati a visitare l’ospedale presente nel quartiere di Shariah Zawiyae dove si notano alcuni vetri rotti, secondo le autorità libiche a causa dei bombardamenti. La televisione libica cita tra gli edifici colpiti dai raid anche il palazzo dell’Alta Corte e l’ufficio del procuratore generale mentre alcuni testimoni affermano che i raid hanno colpito anche la Tv di Stato e l’agenzia Jana.
PER GHEDDAFI È FINITA – I nuovi attacchi aerei arrivano il giorno dopo le dichiarazioni del segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, secondo cui per Gheddafi “la partita è finita. Dovrebbe comprendere nel minor tempo possibile che non c’è più alcun futuro per lui e per il suo regime”.
I bombardamenti sulla capitale sono stati però smentiti dal vicario apostolico, monsignor Giovanni Innocenzo Martinelli, secondo cui a Tripoli sono stati sentiti gli aerei passare ma ad essere colpiti dai missili Nato sono state le aree circostanti. Lo stesso Martinelli ha riferito che nella giornata di ieri circa 30mila persone hanno lasciato la Libia per dirigersi verso la Tunisia: dall’inizio della crisi sono circa 600mila i libici che hanno abbandonato la proprio nazione. Cifra che è rivista al rialzo dal responsabile delle operazioni umanitarie Onu, Valerie Amos, che parla di 750 mila libici fuggiti dal paese. Intanto contro gli uomini di Gheddafi arriva anche la denuncia di Human Rights Watch, secondo cui gli attacchi indiscriminati che stanno portando avanti i sostenitori del dittatore libico violano i regolamenti di guerra.
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