I consumi continuano a crescere, ma a un tasso sempre più basso, mentre la stessa spesa per investimenti quest’anno dovrebbe salire del 2,2% sul 2010, comunque in frenata dello 0,3% sullo scorso anno.
A livello territoriale, ancora una volta si confermano le classiche divisioni tra Nord, Centro e Sud, con il primo a guidare la classifica e l’ultimo a fare da fanalino di coda.
Al Nord-Est e Nord-Ovest, infatti, il pil quest’anno crescerà dell’1,4%, mentre al Centro scendiamo già a +0,9% e il Sud chiude con uno striminzito +0,6%.
Le regioni che si porranno a capo della classifica sulla crescita sono Lombardia e Veneto, i motori produttivi di tutto lo Stivale, mentre le regioni ultime per aumento del pil si trovano al Sud, con una crescita dello 0,5% in Campania e Molise e dello 0,3% in Sardegna, la regione con la performance peggiore.
Certo, pensare che un +1,4% al Nord possa essere considerato un dato entusiasmante la dice lunga sullo stato dei numeri in Italia. Sta di fatto che si certifica l’ennesimo fallimento del Meridione nell’agganciare la ripresa e anche lo stesso Centro si trova in una situazione molto preoccupante, essendo solo l’Emilia-Romagna la regione appenninica con una crescita all’1,3%, prossima a quella del lombrado-veneto.
A trainare, poi, su base nazionale la crescita della ricchezza saranno le esportazioni, con un aumento previsto del 6,5% sul 2010, anno già positivo di ripresa dell’export del made in Italy.