L’intervento di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, dall’assise di Bergamo, dove ieri si è tenuto un incontro con ben 5700 imprenditori, è stato l’occasione per fare spolverare alla numero uno di via dell’Astronomia tutte le proposte utili alla crescita, che la stessa Marcegaglia porta avanti dal 2008, da quando esattamente tre anni fa succedette a Luca Cordero di Montezemolo, alla guida degli industriali italiani.
Il presidente risponde al premier, che aveva invitato gli imprenditori a fare qualcosa per il Paese, ricordando come le imprese facciano qualcosa tutti i giorni, dato che creano il 70% della ricchezza nazionale.
Poi, la Marcegaglia ha invitato il governo a fare tutte le riforme necessarie per crescere, non a dare aiuti, quindi, avanti con la riforma del fisco, con le liberalizzazioni, punti su cui fà notare una mancata realizzazione delle promesse, soprattutto sulle liberalizzazioni, su cui si sarebbero fatti persino passi indietro.
Il presidente degli industriali non si dice poi d’accordo con il credito d’imposta al sud, che rischia di incentivare le assunzioni in questa fase, per poi tornare al punto di partenza successivamente, con la perdita dei posti di lavoro prima creati.
Chiede una riforma del fisco, anche a parità di tassazione, purchè sia ridotto il carico su lavoro e imprese, che strangola le opportunità di crescita. Infine, non nasconde l’idea che in Italia ci sia il problema di come venga selezionata la classe dirigente, facendo riferimento alla politica.
Difesa d’ufficio per il dirigente Thyssen Herald Espenhahn, perchè se è giusto un forte rigore sulla sicurezza, condannare a 16 anni per omicidio volontario un dirigente rischia di allontanare investimenti dall’Italia.