Secondo Barnier, infatti, è inquietante che vi siano autorizzazioni così lunghe, prevedendo anche forme di rinnovo semi-automatico delle conncessioni ai concessionari attuali. Questo sarebbe una limitazione della concorrenza, che contrasta con i principi europei del non rinnovo automatico delle concessioni e che prevedono che non sia possibile garantire alcun privilegio ai vecchi concessionari.
L’agevolazione presunta che, invece, l’Italia garantirebbe ai titolari attuali del diritto di concessione arenile sarebbe dettato anche dalla volontà del governo italiano di impedire che le spiagge nostrane vadano nelle mani di stranieri, essendo il settore considerato strategico, per lo sviluppo turistico del Belpaese.
E proprio su questo punto, Bruxelles rimarca che il mercato è libero in tutta la UE, senza la possibilità di imporre vincoli di nazionalità.
Stupita anche la reazione dell’Italia, il cui governo sostiene che siano state rispettate tutte le norme europee. Il Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, a proposito del diritto novantennale, conferma la strategia italiana, sostenendo che si mira a impedire che il nostro patrimonio demaniale vada a finire in mani straniere, tutelando le nostre coste e rilanciando gli investimenti nel settore turistico-balneare, grazie alla garanzia di un orizzonte temporale molto ampio per gli imprenditori.