E proprio questa divergenza di opinioni tra ministro e capo del governo starebbe ritardando la decisione ufficiale di Berlino, che dovrà avvenire entro giugno. Il vero problema per la Merkel è che non riuscirebbe a trovare candidature alternative, dato che l’unica di peso, quella del tedesco Axel Weber, è sfumata in modo parecchio grottesco.
La Merkel, allora, starebbe pensando a una soluzione che potrebbe accontentare tutti, quale, ad esempio, il sostegno della Germania alla candidatura di Draghi come presidente del Fondo Monetario Internazionale, una carica molto prestigiosa, dato il peso politico non indifferente dell’istituto di Washington, ma che Draghi potrebbe non prendere in considerazione.
Nei giorni scorsi, si era saputo anche che il governo tedesco avrebbe richiesto ben due posti di peso, per compensare un’eventuale presidenza di Draghi alla BCE. C’è di certo che Berlino non digerirebbe facilmente un italiano a Francoforte; troppo forti le diffidenze dei tedeschi verso l’Italia e le sue istituzioni, e il problema vero non è tanto a livello istituzionale, quanto il fatto che non lo accetterebbe proprio il popolo tedesco. E la Merkel vuole evitare altre batoste elettorali.