Barroso a Palermo, solidarietà a Italia su sbarchi

Il Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, è stato ieri a Palermo, per una giornata di studio del Partito Popolare Europeo, di cui è dirigente, e a cui aderiscono per l’Italia il Popolo della Libertà e l’Unione di Centro. Il tema forte della giornata siciliana del portoghese Barroso è stato ovviamente la questione dell’immigrazione clandestina, con gli sbarchi incessanti degli ultimi mesi sulle coste siciliane, provenienti dal Nordafrica. Barroso ha voluto esprimere solidarietà all’Italia e a tutti i Paesi che sono più esposti al problema, annunciando di essere pronto a uno stanziamento di 140 milioni di euro in favore di quanti sono coinvolti direttamente nell’affrontare il fenomeno. Lo stesso presidente della Commissione ha poi invitato al realismo politico, cercando di attuare misure che mettano insieme la libera circolazione dei cittadini nell’area Schengen e al contempo garantisca la sicurezza. Una tirata di orecchie alla Francia, sebbene egli non abbia mai citato espressamente alcun Paese della UE, quando ha ricordato che l’area Schengen potrà essere ampliata e migliorata nelle sue politiche, ma che non si può tornare indietro, anzi si dovrà andare avanti.

Il riferimento evidente è alla minaccia dei francesi di sospendere temporaneamente l’accordo su Schengen, per evitare di dovere accettare migliaia di clandestini, provenienti dal Nordafrica e sbarcati sulle coste italiane, dalle quali fuggono o potendo anche usufruire dei recenti permessi temporanei di soggiorno, rilasciati dal governo italiano.

E proprio mentre a Palermo si teneva lo studio del Ppe, in cui era presente Barroso, altri sbarchi si sono avuti a Lampedusa, portando a 1400 gli arrivi solo delle ultime 24 ore. Una situazione che l’Italia sta dovendo affrontare da sola, data la mancanza di una reale solidarietà tra i Paesi UE.

Barroso si è, infine, soffermato sul Mediterraneo, sostenendo come esso sia mille cose e come le nuove sfide dell’immigrazione siano il frutto di tanti giovani che dall’altra sponda del Mediterraneo aspirano alla libertà e alla democrazia e ha ricordato come la parola d’ordine debba essere collaborazione, così come già è stato fatto con la Tunisia. Nelle scorse settimane, infatti, in qualità di Presidente della Commissione di Bruxelles, Barroso è volato a Tunisi, per firmare un accordo, che preveda un freno alla partenza di clandestini, in cambio di sostegno.

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