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Dopo il nucleare, assalto al referendum sull’acqua
Sebbene si aspetti ancora la decisione della Consulta sul quesito del nucleare, il Governo fa un’altra mossa per “disinnescare” la bomba dei referendum, sempre preoccupato, probabilmente, dai sondaggi che indicano un probabile raggiungimento del quorum. Una norma del “decreto sviluppo economico“, approvato ieri, istituisce infatti l’Autorità per l’acqua. I comitati promotori dei quesiti sono immediatamente insorti denunciando “una farsa ideata al solo scopo di delegittimare il voto popolare”. Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, è furente “i referendum si faranno lo stesso nonostante i ladri di democrazia siano tornati in azione“.
Anticipata dal Ministro dell’economia Giulio Tremonti e coadiuvata da Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico, il Ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo ha presentato il nuovo organismo dichiarando “Era necessario completare la riforma creando un organismo di controllo forte. Ci saranno più garanzie per cittadini e per l’ambiente, più poteri regolatori sulle tariffe e sanzionatori per perseguire ogni possibile abuso“.
Il Governo continua quindi con un modus operandi già visto sul nucleare, che già aveva suscitato fortissime reazioni negative e l’indignazione di un comitato di giuristi ed esponenti del mondo dell’economia e della cultura (tra i quali Stefano Rodotà) concretizzatosi in un appello dove tra l’altro si legge “…Le recenti manovre del governo volte ad evitare il voto referendario attraverso l’affrettata predisposizione di atti aventi forza di legge in materia di nucleare e di acqua costituiscono un caso di scuola di abuso del potere della maggioranza ai danni del pronunciamento diretto tramite referendum del corpo elettorale…”
Ed anche oggi l’Italia dei Valori richiama all’attenzione contro gli interminabili ostacoli posti sulla strada di una corretta informazione. Nonostante l’approvazione del regolamento sulla “par condicio” in Rai, infatti, l’inizio degli spazi riservati ai referendum è posticipato “a partire dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale” ottenendo così l’effetto, denuncia Antonio Di Pietro, di perdere ben due settimane di informazione che inizierà solo il 16 maggio“.
I tatticismi del Governo, secondo “Il Manifesto” starebbero in ogni caso pagando in termini di calo sulle stime del quorum, facendolo tornare incerto nelle ultimissime ore. L’incidente nucleare di Fukushima non è più sulle prime pagine, la Rai tarda con l’informazione ed infine arriva l’istituzione dell’Authority sull’acqua. Ma se la Cassazione dovesse ammettere il quesito sul nucleare, ci potrebbe essere un nuovo capovolgimento di fronte. Una partita truccata che nessuno può prevedere come vada a finire.