Berlusconi+e+il+successore+che+non+c%26%238217%3B%C3%A8
blogliveit
/2011/05/06/berlusconi-e-il-successore-che-non-ce/amp/

Berlusconi e il successore che non c’è

Published by
Giuseppe Timpone

Due sere fa, in un’intervista realizzata per la puntata di “Porta a Porta“, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rispondendo a una domanda sulla prossima candidatura alla premiership del centrodestra nel 2013, ha risposto senza tentennamenti, sostenendo di essere pronto a mettersi da parte, se ci fossero altri candidati al suo posto, ritagliandosi per sè il ruolo di padre nobile del centro-destra. In sostanza, Berlusconi si occuperebbe solo di guidare e organizzare lo sgangherato Pdl, che sul territorio e a Roma stessa non ha ancora una struttura organizzativa degna di questo nome e che ad oggi è, quindi, tenuto insieme solo dalla leadership e dal carisma dello stesso premier. Ma Berlusconi è andato oltre, facendo il nome di un papabile alla successione, che ha indicato in Tremonti, l’attuale responsabile dell’economia. La scelta di Berlusconi di indicare una persona alla successione ha lasciato un pò tutti sorpresi, anche perchè è noto a tutti come tra i due non corra buon sangue.

Solo un paio di settimane fa, da Washington, dove aveva partecipato al vertice del G20, il premier aveva espresso il desiderio di vedere quale prossimo candidato del centro-destra alla guida del governo Angelino Alfano, attuale ministro della giustizia, che Berlusconi da tempo vedrebbe come la scelta migliore, non facendo mistero di preferirlo a tutti gli altri.

Ma allora da dove spunta Tremonti? Berlusconi avrebbe fatto il nome del ministro dell’economia nel tentativo di prendere due piccioni con una fava. Da un lato, si assicurerebbe la fedeltà dello stesso Tremonti, che da mesi fa le bizze e sarebbe anche sospettato di tramare contro il premier; dall’altro, stopperebbe sul nascere la tentazione della Lega di vedere Roberto Maroni a Palazzo Chigi.

Già ieri, dopo il consiglio dei ministri, Berlusconi è tornato sulla questione della successione e ha dato un’altra versione sulla leadership futura, confermando che esistono tanti bravi ministri che potrebbero concorrere. Uno “stop and go” continuo, che si rende anche necessario, per evitare dissidi e delusioni interne al Pdl, che essendo privo di una qualsivoglia struttura decisionale seria e di un radicamento sul territorio, rischierebbe di polverizzarsi in tanti tronconi, ognuno facente riferimento a una ipotetica leadership.

Published by
Giuseppe Timpone