Una delle normative introdotte nelle modifiche del Codice Stradale dall’Agosto 2010 che ha fatto più discutere è il permesso di guidare anche in caso di sospensione della patente, per un massimo di tre ore al giorno. La normativa fa discutere, ovviamente, perchè se una persona ha subito la sospensione della patente, è evidente che non è in grado di guidare con sicurezza. Limitare la guida a poche ore, in questo caso, non protegge gli utenti della strada dal pericolo che viene identificato nell’automobilista che guida con la patente “sospesa”. La normativa prevedeva che a ricevere questa deroga fossero gli automobilisti che subivano la sospensione della patente per guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di droghe. Soprattutto l’ultima parte lascia perplessi, visto che chi guida sotto effetto di droghe può mettere a rischio la propria vita e quella degli altri (ovviamente questo può accadere anche in caso di guida in stato di ebbrezza).
Le normative cambiano, proprio per evitare queste polemiche, che comunque, sono scatenate da una conoscenza limitata della normativa, visto che per ottenere il permesso bisognava essere idonei alla guida. Comunque, chi credeva che non fosse corretto autorizzare alla guida, persone che hanno commesso gravi infrazioni, sappia che la circolare del ministero dell’Interno numero 6535 del 22 aprile 2011 limita la normativa: in particolare il permesso non verrà più rilasciato in alcun caso se l’autista è stato sorpreso a guidare con un tasso alcolemico superiore agli 0,8 grammi oppure sotto effetto di sostanze stupefacenti. Sicuramente, questa normativa, premia tutti gli automobilisti corretti.